- Per aprire una vertenza sociale sul diritto all'abitare a Napoli
- Per tutelare i cittadini davanti alla dismissione del patrimonio pubblico gestita dalla Romeo
- Contro le speculazioni del mercato dei fitti che colpisce gli studenti
- Per un piano straordinario sulla casa per famiglie e studenti
- Per la rescissione dei contratti tra le amministrazioni pubbliche e la Romeo S.p.a.
- Per la riqualificazione partecipata dei centri storici della citta'
APRONO GLI SPORTELLI DELLA CAMPAGNA TUTTI A CASA
Laboratorio Insurgencia : Lunedi e Martedi' dalle 18 alle 21
Via Vecchia San Rocco 18 , Capodimonte
Universita' Orientale - Palazzo Giusso : Lunedi' dalle 14 alle 16
Largo San Giovanni Maggiore a Pignatelli, Centro storico
Universita' Orientale - Palazzop Corigliano : Giovedi' dalle 16 alle 19
Piazza San Domenico , Centro storico
Spazio sociale Parco San Gennaro : Mercoledi' dalle 18 alle 21
Via S.Gennaro dei poveri - Rione Sanita'
Federazione regionale Cub : Dal Lunedi' al Venerdi' dalle 10 alle 13
Via Carriera Grande 4 - Zona Ferrovia
Per tutte le info : campagnatuttiacasa.blogspot.com
MARTEDI' 7 APRILE ore 16:00
Presidio sotto la casa di Alfredo Romeo a Posillipo
Via Posillipo 21
Campagna Tutti a Casa
domenica 29 marzo 2009
martedì 17 marzo 2009
Piano casa
Piano casa
Il Provvedimento del governo sull’edilizia, “piano casa”, a detta del Presidente del Consiglio, servirà all’Italia intera per fronteggiare la crisi economica: un toccasana.
Non serve molto per capire che c’è qualcosa che non va. Il nuovo piano vuole essere l’occasione per dare alloggio a chi non può permetterselo con lo stanziamento di 550 milioni di euro per 5000/6000 alloggi, fondi per l’edilizia popolare, già promossi dal governo Prodi, a luglio 2008 bloccati dal Ministro Tremonti. Ora riappaiono nei piani del governo, utilizzati dal Premier per celare un piano - casa che ad un osservatore più attento sembra andare incontro alle richieste di aiuti governativi avanzate dall’Associazione nazionale costruttori., dato che i fondi stanziati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) a favore delle opere pubbliche riguardano in sostanza quelle grandi, stile Ponte sullo Stretto.
Cosa prevede il piano casa.
Aumento di cubature. Ci sarà la possibilità di un ampliamento degli edifici residenziali fino al 20% del volume e un incremento preesistenti e del 20% della superficie coperta esistente anche per gli altri tipi di edifici. L’ampliamento potrà essere fatto in deroga ai regolamenti e ai piani regolatori.
Abbattimenti. Sarà possibile, per i proprietari di edifici costruiti precedentemente il 1989, abbattere e ricostruire con un aumento della cubatura del 30% per gli edifici residenziali, per adeguarne gli standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza, a patto che gli immobili non siano sottoposti a vincolo di conservazione. Se si utilizzano tecniche di bioedilizia ed energie rinnovabili l’aumento della cubatura potrà arrivare al 35%. Gli edifici potranno essere ricollocati in aree diverse dello stesso lotto, purché edificabili in base al piano regolatore.
Autorizzazioni. Non sarà più necessario il “Permesso di Costruire”, un provvedimento amministrativo emesso dall’autorità comunale, che autorizza l’attività di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, in conformità agli strumenti di pianificazione urbanistica. Alla richiesta del "Permesso di Costruire" deve essere allegato, come garanzia minima, un progetto (redatto da un professionista abilitato all’esercizio della professione) che descriva compiutamente e dettagliatamente le opere che si intendono eseguire e ne attesti la conformità urbanistico/edilizia e la rispondenza ai requisiti normativi tecnici (es. antisismici, acustici, di isolamento termico, ecc.). Ora basterà una certificazione di conformità giurata da parte del progettista (magari compiacente) per avviare i lavori.
Sconti fiscali. Per chi potrà permettersi di costruire, il contributo di costruzione che viene corrisposto al comune, sarà ridotto in generale del 20% e del 60% se si tratta della prima casa del richiedente o di un suo parente entro il terzo grado.
Sanzioni. Il Presidente del Consiglio rassicura che non ci saranno abusi edilizi, e intanto con questo nuovo piano riduce le sanzioni, per i casi più “lievi” ci sarà il solo provvedimento amministrativa. È anche possibile un “ravvedimento operoso con conseguente diminuzione della pena e nei casi più lievi estinzione del reato”.
Il provvedimento dovrebbe contenere anche norme per semplificare le procedure che riguardano i permessi in materia ambientale e paesaggistica.
Ormai da anni l’urbanizzazione procede senza sosta, distruggendo terreni e beni paesaggistici. Sappiamo tutti che i protagonisti di una delle lobby più potenti della nostra penisola sono le attività edilizie dei sistemi mafiosi, basati sulle connivenze tra crimine, politica e imprenditoria del mattone. Questo piano di deregolamentazione, giunge in soccorso proprio a quest’ultima classe, in un Paese, che vive da decenni le conseguenze di un processo inarrestabile di sottrazione del territorio. Le norme proposte non presentano una qualsivoglia incidenza sull’edilizia popolare o sul problema dei senzatetto, rom e migranti.
Le nuove case (e gli ampliamenti di quelle vecchie, a maggior ragione) saranno destinate a chi se le potrà permettere. L’unica nota “positiva” è che l’urbanistica è materia di competenza legislativa regionale, il che ci potrebbe far sperare nell’apertura di un terreno di conflitto e pressione per intervenire sulla manovra quadro. Lo stesso Berlusconi ha fatto una parziale marcia indietro, smentendo l’ipotesi di un decreto e presentando le nuove norme come “legge quadro”. A parte i timori di Bossi, per cui i nuovi alloggi potrebbero essere destinati ai migranti, il che porterebbe a qualche urto con la Lega, sembra cosa fatta, in Veneto e in Sardegna.
Nell’isola, in particolare, Ugo Cappellacci, neogovernatore, si prepara a mantenere la promessa elettorale dello smantellamento del “piano paesaggistico regionale” dell’ex presidente della regione Renato Soru, ideato per porre un freno alla speculazione e all’abusivismo edilizio.
Bisogna ben riflettere: preferire l’abbattimento e la ricostruzione anziché mirare alla riqualificazione del patrimonio esistente e del territorio, affidando per qualsiasi ampliamento il totale controllo ad architetti e ingegneri, che verranno pagati dagli proprietari immobiliari gli stessi che hanno tutto l’interesse ad aumentare il valore dei loro immobili.
I comuni cittadini che non hanno interessi fondiari/immobiliari, quale parte e quale incidenza avranno rispetto alla trasformazione del territorio? Secondo un’inchiesta di Legambiente, in Italia, quasi 6 milioni di ettari di suolo agricolo sono stati edificati fra il 1982 e il 2005, mentre la superficie coltivata ha perso 3,1 milioni di ettari. Come se Sicilia e Piemonte da verdi praterie si fossero trasformati negli anni, in arido cemento.
* Campagna Tutti a Casa (Napoli)
Campagna Tutti a Casa
Lo scandalo Romeo ha manifestato in tutta la sua evidenza il fallimento cronico dei partiti di centro destra e centro sinistra in citta’. Un vero e proprio sistema di potere che vedeva i politici legati a Veltroni e Berlusconi spartirsi la citta’ insieme ad Alfredo Romeo, manipolando appalti, gestendo clientele sulla pelle dei cittadini napoletani. Cosi’ come lo scandalo rifiuti e’ stato pagato dai napoletani che hanno dovuto subire la citta’ invasa dai rifiuti e la costruzione di discariche ed inceneritori che portano solo aumento delle malattie tumorali e inquinamento e non risolvono il problema dello smaltimento dei rifiuti, anche il sistema costruito intorno a Romeo veniva pagato dai cittadini. 22 mila famiglie napoletane vivono nelle case popolari gestite dalla Romeo per conto del Comune di Napoli. Case fatiscenti, senza nessuna manutenzione ordinaria, senza nessun tipo di intervento che avviene solo se sollecitato dalle speculazioni elettorali dei politici e degli amministratori, tramutandosi in manutenzione straordinaria che significa altri soldi pubblici nelle tasche di Romeo. E per vivere in queste topaie bisogna pure pagare !
La Romeo S.p.a inoltre avanza da migliaia di cittadini fitti arretrati che gli abitanti avrebbero dovuto pagare per vivere in alloggi senza nessun tipo di manutenzione , e per luoghi talvolta dichiarati inabitabili come le Vele di Scampia dai cui abitanti la Romeo vanta una cifra vicino ai 6 milioni di euro, per essere vissuti per piu’ di 26 anni in quei mostri di edilizia popolare. Oggi piu’ che mai e’ necessaria una sanatoria per i morosi, perche’ nessuna manutenzione ordinaria e straordinaria e’ stata effettuata per garantire la dignita’ all’abitare per questi cittadini.
Ma la questione casa a Napoli e’ fatta di innumerevoli speculazioni, come il mercato dei fitti in particolar modo al centro storico, che risulta malato e inflazionato dalle speculazioni che colpiscono gli studenti costretti a pagare anche 350 euro per un posto letto e con il conseguente aumento dei fitti indiscriminato che colpisce soprattutto le famiglie piu’ deboli. In questo modo nel tempo si costruisce un meccanismo di espulsione continua dal centro storico per tutti coloro i quali non possono permettersi fitti salatissimi.
A fronte di un emergenza abitativa relativa alla mancanza di case ed allo stato di abbandono degli alloggi gia’ esistenti, il Comune di Napoli mette in vendita il patrimonio immobiliare ad uso abitativo, centinaia e centinaia di alloggi che potrebbero essere messi a graduatoria e non svenduti. Gli stessi alloggi che Romeo gestiva a suo piacimento per comprarsi funzionari e magistrati compiacenti. Un intero patrimonio pubblico lasciato alla speculazione di Alfredo Romeo alla faccia dei cittadini napoletani che arricchivano anche l’imprenditore - padrone di casa che intanto inaugurava alberghi di lusso sul lungomare. La dignita’ ed il diritto all’abitare a Napoli fanno i conti anche con i processi di trasformazione urbanistica di interi quartieri, da quelli piu’ periferici come Napoli Est e l’area Nord dove speculazioni ed interessi dei poteri forti vorrebbero svendere la citta’ ai grandi potentati, fino al centro storico dove sono stati stanziati 220 milioni di euro per la riqualificazione che rischiano di essere spesi senza il coinvolgimento dei cittadini e degli abitanti dei quartieri. Non e’ immaginabile oggi ridisegnare la citta’ senza tener conto delle vocazioni dei territori e senza tener conto dei bisogni reali della citta’. Questo scenario ovviamente ci dipinge una citta’ attanagliata dalla corruzione e dalla speculazione in cui centro destra e centro sinistra hanno costruito un vero e proprio sistema di potere. Non solo l’amministrazione comunale di Napoli con i suoi assessori e consiglieri e la giunta Bassolino, ma anche il centro destra con Bocchino, Laboccetta e tanti altri che avevano le mani nel piatto insieme ai presunti avversari politici. E per le prossime campagne elettorali in molti sono gia’ pronti all’assalto come Luigi Cesaro ad esempio, indicato dai pentiti ci camorra come uomo di fiducia del clan dei Casalesi, esponente di primissimo piano di Forza Italia ed ora candidato alla presidenza della Provincia di Napoli per il centro destra. Napoli non puo’ vivere tra mariuoli e camorristi. In questi anni i tanti conflitti in citta’ hanno fatto emergere la parte sana di Napoli, quella che vive nei presidi permanenti, nelle universita’, nelle scuole, nei luoghi di lavoro non addomesticati, nei comitati, nella cittadinanza attiva vera, gli invendibili di questa citta’ che dal basso, in maniera orizzontale e non delegando piu’ a nessuno provano a costruire l’altra Napoli possibile.
Per la revoca dell’appalto di manutenzione degli alloggi comunali alla Romeo S.p.a.
Per un investimento serio delle amministrazioni pubbliche per garantire il diritto all’abitare per studenti e famiglie
Per una riqualificazione dei quartieri partecipata dai cittadini a cominciare dal centro storico
Campagna Tutti a Casa - Napoli
La Romeo S.p.a inoltre avanza da migliaia di cittadini fitti arretrati che gli abitanti avrebbero dovuto pagare per vivere in alloggi senza nessun tipo di manutenzione , e per luoghi talvolta dichiarati inabitabili come le Vele di Scampia dai cui abitanti la Romeo vanta una cifra vicino ai 6 milioni di euro, per essere vissuti per piu’ di 26 anni in quei mostri di edilizia popolare. Oggi piu’ che mai e’ necessaria una sanatoria per i morosi, perche’ nessuna manutenzione ordinaria e straordinaria e’ stata effettuata per garantire la dignita’ all’abitare per questi cittadini.
Ma la questione casa a Napoli e’ fatta di innumerevoli speculazioni, come il mercato dei fitti in particolar modo al centro storico, che risulta malato e inflazionato dalle speculazioni che colpiscono gli studenti costretti a pagare anche 350 euro per un posto letto e con il conseguente aumento dei fitti indiscriminato che colpisce soprattutto le famiglie piu’ deboli. In questo modo nel tempo si costruisce un meccanismo di espulsione continua dal centro storico per tutti coloro i quali non possono permettersi fitti salatissimi.
A fronte di un emergenza abitativa relativa alla mancanza di case ed allo stato di abbandono degli alloggi gia’ esistenti, il Comune di Napoli mette in vendita il patrimonio immobiliare ad uso abitativo, centinaia e centinaia di alloggi che potrebbero essere messi a graduatoria e non svenduti. Gli stessi alloggi che Romeo gestiva a suo piacimento per comprarsi funzionari e magistrati compiacenti. Un intero patrimonio pubblico lasciato alla speculazione di Alfredo Romeo alla faccia dei cittadini napoletani che arricchivano anche l’imprenditore - padrone di casa che intanto inaugurava alberghi di lusso sul lungomare. La dignita’ ed il diritto all’abitare a Napoli fanno i conti anche con i processi di trasformazione urbanistica di interi quartieri, da quelli piu’ periferici come Napoli Est e l’area Nord dove speculazioni ed interessi dei poteri forti vorrebbero svendere la citta’ ai grandi potentati, fino al centro storico dove sono stati stanziati 220 milioni di euro per la riqualificazione che rischiano di essere spesi senza il coinvolgimento dei cittadini e degli abitanti dei quartieri. Non e’ immaginabile oggi ridisegnare la citta’ senza tener conto delle vocazioni dei territori e senza tener conto dei bisogni reali della citta’. Questo scenario ovviamente ci dipinge una citta’ attanagliata dalla corruzione e dalla speculazione in cui centro destra e centro sinistra hanno costruito un vero e proprio sistema di potere. Non solo l’amministrazione comunale di Napoli con i suoi assessori e consiglieri e la giunta Bassolino, ma anche il centro destra con Bocchino, Laboccetta e tanti altri che avevano le mani nel piatto insieme ai presunti avversari politici. E per le prossime campagne elettorali in molti sono gia’ pronti all’assalto come Luigi Cesaro ad esempio, indicato dai pentiti ci camorra come uomo di fiducia del clan dei Casalesi, esponente di primissimo piano di Forza Italia ed ora candidato alla presidenza della Provincia di Napoli per il centro destra. Napoli non puo’ vivere tra mariuoli e camorristi. In questi anni i tanti conflitti in citta’ hanno fatto emergere la parte sana di Napoli, quella che vive nei presidi permanenti, nelle universita’, nelle scuole, nei luoghi di lavoro non addomesticati, nei comitati, nella cittadinanza attiva vera, gli invendibili di questa citta’ che dal basso, in maniera orizzontale e non delegando piu’ a nessuno provano a costruire l’altra Napoli possibile.
Per la revoca dell’appalto di manutenzione degli alloggi comunali alla Romeo S.p.a.
Per un investimento serio delle amministrazioni pubbliche per garantire il diritto all’abitare per studenti e famiglie
Per una riqualificazione dei quartieri partecipata dai cittadini a cominciare dal centro storico
Campagna Tutti a Casa - Napoli
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